Dati export vino 2021: un’analisi di ieri per progettare il domani - Vianello Wines

Dati export vino 2021: un’analisi di ieri per progettare il domani

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Dati export vino 2021: un’analisi di ieri per progettare il domani

La passione per il Made in Italy non si ferma. Nel 2021 le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani hanno segnato una crescita significativa, anche in rapporto ad anni precedenti al 2020. Un dato al di sopra delle aspettative, nonostante le complessità che molte aziende hanno dovuto sostenere, e che ci proietta con ottimismo verso un 2022 che si preannuncia ricco di nuove sfide da affrontare.
Cosa dobbiamo sapere per non farci trovare impreparati? Partiamo da un’analisi sui dati dell’export di vino italiano del 2021, fondamentale per capire quali saranno le strategie vincenti e i mercati esteri da presidiare nel prossimo futuro.

Dati export vino 2021: qual è lo stato dell’arte?

In attesa del dato definitivo, cominciamo la nostra analisi sull’export di vino del 2021 valutando i dati dei primi undici mesi, elaborati dall’osservatorio dell’Unione italiana vini: si stima una chiusura record a 7,1 miliardi di euro con una crescita del 12,6% rispetto al 2020 e del 10% rispetto al 2019. 1

Una rappresentazione plastica e immediata dei sentiment dei mercati esteri rispetto ai prodotti italiani, considerati portatori di qualità intrinseche per la loro stessa provenienza. E il merito è da attribuire soprattutto all’incredibile lavoro fatto in questi ultimi anni dalle cantine, che hanno valorizzato al massimo le tradizioni antiche e i travolgenti sapori che rendono unici i vini italiani.

A incidere inoltre è stato il revenge spending, ovvero l’aumento di consumi avvenuto dopo un difficile 2020. Simbolo del condiviso desiderio di ripresa, che stimola l’acquisto di prodotti a cui diamo maggior valore, e che ci accompagnerà verso un anno che sembra destinato a riconfermare i trend di crescita.

Per comprendere più a fondo questi dati però, vale la pena soffermarsi sugli elementi qualitativi, e analizzare i Paesi che hanno maggiormente fatto la differenza nell’export di vini italiani.

Quali sono i Paesi con il record di import di vini italiani?

Il risultato del 2021, superiore persino a quello del 2019, è stato trainato soprattutto da alcuni Paesi, che si sono confermati tra i maggiori estimatori dei vini prodotti nel Belpaese.

Due su tutti: la Germania e gli Stati Uniti da soli rappresentano ben il 40% dell’esportazione di vini italiani. L’export in Germania, in particolare, ha portato a un fatturato complessivo di 917 milioni di euro, con un aumento del 5,7% rispetto al 2020 e del 9,3 rispetto al 2019. Un paese da sempre affascinato dalla qualità del Made in Italy, che negli ultimi anni ha manifestato un interesse crescente per le importazioni di vino italiano.

Nel resto d’Europa spiccano i paesi nord europei e scandinavi, con alcuni poli emergenti e promettenti, sui quali le cantine italiane devono continuare a puntare nei prossimi anni per la vendita dei propri vini all’estero. Si parla quindi di mercati più recenti, e per questo non sempre semplici da affrontare, che richiedono il supporto di un’agenzia commerciale specializzata nell’export per ottenere le migliori performance.

Tra i più interessanti troviamo la Svezia e la Norvegia, che hanno segnato crescite a doppia cifra rispetto il 2019, con la prima al +11,4% e la seconda con un boom del +24% nei primi dieci mesi del 2021. 2

I vini italiani più amati all’estero

A conferma di un trend che sembra non volersi fermare, il Prosecco DOC e il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG hanno appena concluso un anno record, con rispettivamente il 25,4% e il 30% di fatturato ricavato dall’export. Numeri senza eguali nel mercato degli spumanti europei.

Tra i rossi troviamo come sempre i vini toscani, con il Brunello e il Chianti che continuano a registrare performance eccezionali, anche grazie alla passione per quei territori unici dove nascono alcune delle migliori etichette italiane.

Spostandoci più a nord, tra i vini più amati all’estero nel 2021 troviamo i prodotti della zona della Valpolicella, con l’Amarone in testa, e le grandi etichette della tradizione vinicola Piemontese, in particolare il Barolo e il Barbaresco. 3

Insomma, si è appena chiuso un annoche ha dimostrato tutta la straordinaria capacità delle aziende italiane di far fronte anche alle più grandi sfide del nostro presente. Un impulso a fare di più, a fare meglio, insieme.

Come amiamo dire noi, della Vianello Wines: “La meraviglia del saper fare italiano non può essere custodita, deve essere tramandata, condivisa, in modo autentico, originale, appassionato”.

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Fonti:

1.https://www.winemeridian.com/news_it/oss_uiv_vinitaly_revenge_spending_fa_volare_gli_spumanti_nel_2021.html

2.https://winenews.it/it/le-spedizioni-di-vino-italiano-nei-primi-10-mesi-2021-a-582-miliardi-di-euro-13-sul-2020_460355/

3. https://www.ilsole24ore.com/art/l-anno-d-oro-vino-italiano-l-export-ha-superato-7-miliardi-AE95HXAB

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